sabato 25 dicembre 2010

PRAESEPE

Forse il Presepe risale al Santo d'Assisi, o forse ancor prima. Certamente è tradizione che il buon Cavaliere non manca di rispettare nella propria casa: allestire un piccolo “Recinto Sacro”, ove rappresentare alcuni dei Misteri, alcuni tratti della Mirabile Storia. Come un fanciullo, il Cavaliere osserva quelle sculture, quelle minuscole case, e quasi rapito, medita su di esse. L'Anziano di Kusnacht direbbe forse che quel piccolo paesaggio esercita sul Guerriero assorto una sorta di “funzione trascendente”, evocando in lui immagini, suoni, nostalgie, ricordi, sentimenti, Idee.

A Betlemme, Casa del Pane, il Pane Vivente del Cielo, scortato e lodato e cantato dagli Angeli. E posto in una mangiatoia, in una Grotta, rinnovato Mitreo. Il bue e l'asino, le forze poste al Suo Servizio. Nel bel mezzo della Notte arriva la Luce. Non manca l'Acqua: un pozzo, un fiume, un abbeveratoio; è l'Unica Sorgente di Vita alla Quale attingere. V'è un Ponte per giungere a quella stalla e a Quel Pane, passaggio periglioso e stretto, che il Cavaliere ben conosce... Accanto al Sentiero un'osteria, che con la sua insegna cerca di attirare i Viandanti, ma è meglio Proseguire sulla Via che perdere tempo in vino e donne. Più oltre, la Ruota del Mulino, che gira senza posa. Greggi e greggi di pecore, senz'altro più di uno... Sotto un alberello, un giovane pastore, un neofita del suo mestiero, sta dormendo, in attesa di Risvegliarsi. Non lontano una lavandaia, giacché è necessario mondare le vesti, per presentarsi a Lui; e quand'anche “fossero sgualcite dalle prove” non importa, purché siano bianche e pure come la neve. All'orizzonte si scorge il castello di Erode, terribile “principe della terra”, uccisor degli innocenti, che pur nulla ha potuto contro il Bambino.

Ancora oltre, altro ancora, la mente e il cuore novellano al Cavaliere che ammira quelle piccole luci, quel minuscolo ma meraviglioso scorcio sul paesaggio della sua anima e della Storia. Ma quivi ci fermiamo, e lasciamo che altri cuori e altre menti si lascino trasportare dalla commozione del Presepe; in attesa che si presentino tre uomini, Magi e Re, a recar Oro, Incenso e Mirra al Re dei Re.