giovedì 29 settembre 2011

ARCANGELI GUERRIERI


Michele, Gabriele e Raffaele, gl'Uffiziali delle Celesti Milizie, delle Miriadi delle Miriadi, dei Carri di Fuoco del Cielo.
Non son le favolette sugl'angioli che si narrano ai fanciulli per un buona notte e un sonno tranquillo.
Stiam parlando invece di Spiriti Potenti, Spiriti Guerrieri con un compito terribile. "Chi è come Dio?" urlò Michele all'avversario che cadeva dal Cielo come folgore, la "Forza di Dio", che gli schiaccia la testa e lo tiene prostrato a terra, la "Medicina di Dio", ch'è la Spada Fiammeggiante che tengono brandita, Quella dello Spirito, e il Verbo Santissimo.
S'Essi non fossero a difesa della Sacra Cinta, satanasso e ' suoi sarebbero liberi nel mondo di far all'uomo ciò che più gli piaccia e aggrada, e, si creda, non è nulla di buono, ma sarebbe financo molto peggio di ciò che di già l'uom permette loro. Giacchè gli Arcangeli, per Divino Comando, s'arrestano spesso dinanzi alle scelte della stirpe d'Adamo, per rispettar l'umano libero arbitrio.
E faccia attenzione tanto il villico quanto il Cavaliere a ciò che ammaestrano le Sacri Scritture e i Padri Antichi sugli Angeli Arcangeli, e a Quelle si attenga, chè negi Ultimi Tempi, è altresì scritto, molte dottrine di demoni saran mascherate da dottrine sugl'Angioli, e molti, tratti in inganno, adoreranno angeli caduti, credendo d'adorar Angeli Santi; son infatti mille e mille le scritture umane che si posson invenire su ciò detto, e quasi tutte son sciocchezze ispirate dal basso alle quali non crederebbe neppure il Calandrino Giovannozzo...
Ma di tanto strenue guerreggiar in favor nostro, a Lode e Gloria dell'Altissimo, di tanto portentoso freno delle Alate Legioni di Luce, posto a sbarrar la via alle orde tenebrose dei malefici spirti, ringraziamo invece il Re dei Re, con quel rullo di tamburo, quel peana di battaglia, di fronte al quale fuggonsi inorriditi e impauriti quei cattivi spiriti: la Corona Angelica e le Litanie degl'Arcangeli.
Buoni Cavalieri, intoniamo adunque il Canto delle Celesti Milizie, all'unisono, ad maiorem Gloriam Dei, e scacciamo lungi il nemico antico!

giovedì 22 settembre 2011

SAN MAURIZIO E LA SANTA LEGIONE TEBEA

La Santa Legione e il suo Comandante Maurizio son molto cari al buon Cavaliere per varie e valide cagioni.
Così come Artù e la Tavola Rotonda al Nord, essi rappresentano, al Sud dell'Europa, il primo embrione della gloriosa Cavalleria Cristiana, due estremi uniti dalla Spada dell'Arcangelo Polare.
Gl'uomini della compagine, Legio Prima Maximiana, Thebaeorum dicta, provenivano dalla Tebaide d'Egitto, una tra le primissime terre evangelizzate della storia, e non era in essa arruolato alcuno che non fosse cristiano battezzato; eran si può dire primizia del Cielo.
Maurizio e i suoi, comandati quinci a combattere contro le popolazioni delle valli alpine di già cristiane, rifiutarono di compiere quell'atto di guerra che considerevano grand'empietà e, raggiunti ad Augaunum dalle altre truppe imperiali, fueron perciò tutti flagellati ed indi decapitati.
Ecco dunque la grandezza di San Maurizio e della Legione Santa, ecco l'esempio antico sul quale basa l'Azione ogni Cavaliere degno, ecco i Sacri Principi che saranno propri di tutti gl'Ordini di Cavalleria che verranno poi, ecco gl'iniziatori d'una Nuova e Santa Stirpe Guerriera.
Uomini d'arme, ma non prima d'aver accettato il Verbo Divino ed Eterno. Soldati d'una terrena compagine, ma anzitutto e sopr'ogni cosa al Servizio dell'Esercito de' Cieli. Combattenti forti e valenti, ma sanza mai alzar le spade contra i fratelli. E Difensori della Fede nella Verità fino all'estremo sacrifico.
Una Tradizione di Fede e di Coraggio che continuò nei Cavalieri dell'Evo Medio e che, a Dio piacendo, e con l'aiuto e'l patronato di San Maurizio e i suoi, ci si augura possa continuare in tutti i Cavalieri fino alla Fine, fino agli ultimi, quelli che riconsegneranno al Signore dei Signori le loro Spade.