domenica 31 marzo 2013

DA CHE PARTE?


Le croci del Golgotha son ormai spoglie de' corpi, son stati deposti color che v'erano appesi. Rimangono colà, mute eppur eloquenti: Colui ch'era al centro è Risorto! Colui ch'era da una parte è con Lui in Paradiso. Di colui ch'era dall'altra non sciamo con certezza la sorte, ma non abbiam di che ben sperare.
Oggi è Risorto il Nostro Signore. Ma non possiamo esser dimentichi della Sua Croce. Né delle due che si trovano ai lati d'Essa. Anzi.
Da una il ladrone chiede Perdono, dall'altra il ladrone ingiuria il Signore. Due opposte manier di porsi di fronte alla Croce, di fronte al Verbo e alla Verità, di fronte a Dio. Quel Giorno come oggi, innanzi alla Croce, ch'è divenuta Vessillo del Risorto, Re dei Re, stanno quinci e quindi due schiere, Una che Lo segue, e una che Lo rigetta. Tertium non datur: non v'è obiezione di coscienza nella Guerra Santa, né nella Battaglia Ultima che si approssima.
Quella Croce, ch'è ora Vessillo, chiede una risposta ad ogni cavaliere, e ad ogni uomo.
Giunge l'Ora, anzi è già giunta, nella Quale occorre, anzi urge, schierarsi.
Schieramoci dunque sotto la Rossa Croce, ché Quella Schiera segue la Via della Gerusalemme Celeste, mentre l'altra quella della città di Dite. Pur con i nostri peccati, appelliamoci al Signor dei Signori, chiediamo venia, e seguiamoLo. Tutti e due infatti eran ladroni, tutti e due colpevoli, tutti e due crocifissi, tutti e due vicini al Salvatore, tutti e due Lo conoscevano, ma uno solo credette in Lui, e con Lui prese la Via del Cielo.
O Cavalieri, se vogliam Veramente essere della Santa Schiera che l'Ultimo Giorno sarà Vittoriosa al Seguito del Sommo Condottiero, guardiamo ogniddì al Risorto come il ladrone fece al Calvario. Egli temette, ammise i suoi peccati, riconobbe in Cristo Gesù l'Innocenza, lo confessò come Signore, e credette alla Resurrezione. Ancorché in extremis, fu pronto per l'Ultima Ora e per l'Ultima Battaglia. Prepariamoci anche noi per Quella Battaglia che s'avvicina velocemente, e facciamolo ben prima dell'Ultima Ora, poiché è Scritto “Estote parati !”.
Giunge l'Ora, nella Quale la Croce sarà Scrimine Perfetto per il Giudizio, Asse Centrale della Bilancia della Divin Giusticia, e il Signor Nostro Gesù Cristo, Ch'è già Risorto, sarà altresì Giudice Santissimo e Certissimo.
Da che parte ci siamo schierati? Staran da una parte le pecore e dall'altra i capri, d'una parte saran segnati dalla Croce e dall'altra col marchio della bestia infame, d'una parte color che seguon Verità e dall'altra chi segue menzogna, d'una parte i Cavalieri che giungono in ranghi serrati dalla Bianca Torre Eburnea e dall'altra la soldataglia che si disperde dalle sette diaboliche torri.. e veran d'una parte presi e dall'altra lasciati...
Seguiamo dunque il Vessillo del Risorto, Combattiamo per il Re dei Re e Giudice Giustissimo, o Cavalieri Crucesignati ! La Vittoria e la Ricompensa e le Corone son già state preparate dal Dì di Pasqua.
Vexilla Regis prodeunt ! Fulget Crucis Mysterium! Vexilla Regis prodeunt !

martedì 19 marzo 2013

HABEMUS PAPAM


“Qui sibi nomen imposuit Franciscum”.. Papa Francesco..
Chi scrive è tra i molti che per molti anni ha sognato d'un Pontefice che prendesse il nome del Santo d'Assisi. Qui alla Torre, par palese, amiamo più i Cavalieri di campagna, con l'armatura insudiciata di fango e mal ingrassata, che i boriosi cavalieri di città, tutti ingoffati ne' loro pizzi e merletti.
Ma con Santa Misura.
Francesco: non certo un qualsiasi “poverello”, ma piuttosto il “Ricchissimo d'Ascesi”.
Francesco è infatti, per un Pontefice, un nome così carico di responsabilità da essere quasi pericoloso. Che non ve ne siano stati altri è indicativo. Guai a prendere quel nome senza dare almeno simili frutti d'Umiltà e di Carità; frutti che devono stare nella Giusta Misura della Bilancia della Divin Giustizia, che vol sempre essere in pari.
Già, perché se il popolo, mare sempre più agitato, sembra acclamare un certo tipo di povertà, quasi a voler vedere una Chiesa povera quanto esso stesso, “mal comune mezzo gaudio”, la Giusta Povertà è sol quella accompagnata d'una Meravigliosa Ascesi, quella d'un abbandono dello sfarzo inutile, certo, epperò accompagnato d'un grande Ritorno ai Simboli Tradizionali ed Essenziali, un abbandono dei pesi superflui per una migliore Risalita.
Francesco d'Assisi lo sapeva bene: altrimenti sarebbe stato un Frate povero come ve n'erano mill'altri sconosciuti, e nessuno lo avrebbe ricordato.
E, se qualcuno pone l'accento sulla povertà materiale del Sommo Maestro, non mai comunque indigenza, e sulla famosa Frase del “cammello” e della “cruna dell'ago”, dobbiamo d'altra parte ricordarci, a tal proposito, dell'episodio della Maddalena che profuma i piedi del Signore, e di Giuda che invece la rimprovera, dicendo che i denari di quel profumo si sarebbero potuti dare ai poveri. Giuda, e certo non sarebbe stata l'ultima volta, stava sbagliando, e il Signore lo afferma chiaramente.
Il Culto e la Preghiera, ch'anno veramente negli ori, negli argenti, ne' balsami e negl'incensi, Simboli Potenti, e sono resi all'Onnipotente, non devono essere spodestati dal loro Primato in nessun caso, nemmanco fosse per le Buone Opere. Prima si guarda al Cielo, e poi ci si guarda intorno, con la Carità, la Forza e lo Spirito che vengon di Lassù.
Il Buon Cavaliere ama di cuore il Monaco che non ha altro che il proprio vestito di sacco, e che in quella Povertà Santa trova i Frutti del Signore. E lo abbraccia. Ma il Pontefice.. deh, è altra persona e altro Officio... A lui si bacia l'Anello Piscatorio d'oro... Non per lui, che oggi è colà, e domani non si sa, ma per ossequio all'Altissimo e a Pietro.
Qui alla Torre aspettiamo...
Aspettiamo, chissammai, un ritorno all'Edificio della Chiesa Romanica, proprio come i Monasteri Francescani, senza troppi fronzoli, ma Stabilissima nella sua Essenzialità e Monumentalità, non povera e triste, ma ricca di Felicissimi Simboli scolpiti nella Nuda Pietra.. dei Cuori.
Aspettiamo di certo con gioia quel Rinnovamento dell'Umiltà della Chiesa, di cui tanto si vocifera, in attesa del Ritorno del Suo Sposo, ma insieme a una Rinnovata Ascesi.
Aspettiamo dunque una Chiesa che si rinvigorisca sì nei Valori di Santa Povertà e Semplicità, ma che non sia semplicemente depauperata di valori.
Aspettiamo con Speranza e Misura... E sia Benedetto colui che viene nel Nome del Signore.