mercoledì 15 luglio 2015

URIELE ARCANGELO, E L'ALTRI DIMENTICATI


Lo ricordan oggi i Fratelli della Chiesa Ortodossa. Ma nol si troverà nel calendario romano. Piace quivi egualmente ricordarlo, ché mai fu vietato né si crede vi sia alcunché di male se porta buon frutto, giacché l'Arcangeli, simbolicamente parlando, è giusto sian Sette. Sette Trombe, Sette Coppe, e sette torri malefiche che saran abbattute d'altrettanti Arcangeli, et altri ancor bei significati. Dice del resto l'istesso Raffael Arcangiolo, in Libro di Tobia, ch'é nelle Sacre Scritture: “Io son Raffaele, un de' Sette Angeli che sono al Servizio di Dio, e hanno accesso alla Maestà del Signore”.
E l'Arcangiolo Uriele non è certo invenzion di fantasia, ma invece era un de' particolari Protettori dei Monaci Francescani, e lo si trovava una volta menzionato con ogne onore nell'Atti de' Santi, e nella Messa et Officio a Gabriele Arcangelo approvati per lo Santo Pontefice Leone X. Negli Scritti Sapienzali dell'Ebrei, son millanta e più i riferimenti, né si dimentican di lui Copti e Siri.
Fu tolto dalla Liturgia e dalla Memoria adducendo che non si trova Suo Nome nelle Sacre Scritture: pure molti Santi et altre canoscenze non vi si trovano, ma non per questo son sconosciuti alla Tradizione e al Magistero... ché se ragionassimo con “sola Scriptura” sarem protestanti... anzitutto Questa, da Questa, e con Questa, ma senza escludere giusti ammaestramenti che da Questa derivano: come visto, ben si dice in Scrittura che son Sette gli Spirti Potenti.
Fu dimenticato dalla Chiesa, Uriele e l'altri, anco perché v'eran genti che ne facevano idoli, e l'invocavano in pratiche blasfeme: e anche questo oggidì non è invero cosa sconosciuta, in ispecie per i seguaci de “la nuova era”.
Ma fueron molti li Santi e li Beati che tributavano gran venerazione all'Arcangelo Uriel.
Uriele significa Fiamma di Dio, e son multissimi l'affreschi e le pitture nelle Chiese e Basiliche più antiche, che lo raffigurano con Spada e Fiamma, o ch'accompagna un fanciullino, giacché è noto esser stato l'Agnolo Custode di Giovanni Battista, Santo Precursor.
Come Uriele, si son dimenticati pur Geudiele, che sta per Lode di Dio, Sealtiele, Voce di Dio, e Barachiele, Benedizione di Dio.
Son Tradizioni Antiche, che piacciono al Cavalier, il qual vive con la consapevolezza che nel mondo vi sono Miriadi di Forze Angeliche, e minori forze malvagie, Un Solo Dio Onnipresente, e un nemico negletto che vorrebbe farsi dio. Questo è il suo mondo, visibile e invisibile, ma né generico, né vago, né anonimo. E il Cavaliere dà un Nome ad ogne cosa. Adamo diede un Nome ad ogne cosa. Chi è come Dio, la Forza di Dio, e la Medicina di Dio, han un Nome. Non v'è motivo affinché non debbano averlo financo la Fiamma di Dio e l'altri. Non si può certo dir che dell'Altissimo non vi siano la Fiamma, la Lode, la Voce e la Benedizione ch'agiscono nel mondo. Non si può certo dir che per tali funzioni, come per tutte l'altre, l'Onnipotente non habbi Spiriti Serventi che Li prestino dovuto servigio, come afferma l'istesso Raffael. Mai si faccia idolatria dell'Angeli et Arcangeli, ma nemmen ci si dimentichi d'Essi. Non si facciano giammai pratiche non concesse, epperò si rimembri come ancor multi son l'Altari e le Cappelle dicati ai Sette Spiriti Potenti innanzi a' quali si può ben sostare. Sette Arcangeli che son a noi Aiuto Potente per Conto del Signore dei Signori, et Essempio Perfettissimo.
Coll'Aiuto de' Sette, ravviviamo allordunque la Fiamma dell'Altissimo e risplenda Sua Luce, sian rese Lodi all'Onnipotente, si chiedan a Lui Benedizioni per ogne azion nostra, e in ogne cosa si cerchi Sua Voce. Ch'é questo un rimembrar e adoprar Guerriera Disciplina. 
Sia ringraziato quinci Iddio, Che ci ha dato Suo Figlio, Suo Verbo e Nostro Re, ma anco ben Sette Principi, per non farci mancar in niuna cosa Suo Amore e Sua Giustizia, e per iscacciar lungi il nemico antico.