giovedì 19 marzo 2015

ECLISSI


Prevedono li strolaghi che doman vi sarà eclissi di sole, concomitante con l'equinozio di primavera.
Evento raro, che non si verificava de l'anno del Signore 1662, e che venne allor in un periodo d'aspre guerre per mare, con li Regni dell'Impero d'una parte, e li Turchi dall'altra; periodo d'attentati a Palazzi et Ambasciate, per mano turca, ma anco per mano delli stessi sudditi di que' Regni; et eran questi Regni tutti una discordia, tra loro, et entro li stessi lor confini. Propriamente come al tempo presente.
Così, del resto, ci consiglia l'istessa eclissi. Ciò che regola il tempo e governa l'ordine delle cose in natura, ossia il sole, è messo in ombra e oscurato. L'ordine che pareva immodificabile, è dunque et invece grandemente turbato. In alcune contrade, a sovrastar le genti, non è il lume del giorno, ma una fioca mezzaluna.
Momenti, oggidì come quattrocentanni orsono, ove la Luce che giugne al mondo è poca o nulla.
Ma se, come già ebbimo a dire, il Tempo è per la Tradizione movimento spiraliforme, che torna e ritorna come la eco, ma pur avanza innanzi, son atmosfere che certo si ripropongono, ma anco si acutizzano...
Il Cavaliero mai combatte al buio, niuna sua azione egli fa nelle tenebre. Ciò fanno i ladri.
Come si ferma e si tace la natura intorno a lui, anch'egli si tace e si ferma con lei, et usa queste hore d'eclisse per la meditazione e la preghiera. Rimane in attesa. Ha Fede. Perché sa quali sono i Disegni Divini: Li ha letti nel Testamento che gli è stato lasciato, insieme colle Profezie, che son Verità Eterna, e non previsione del futuro.
Sta con l'occhi chiusi assorto in preghiera, e anco medita su Luce e ombra, crescita e decadimento, morte e rinascita, Alto e basso, mano destra e mano sinistra; mentre medita e priega, pian piano il buio e la mezzaluna scompaiono, per far posto, nuovamente, alla sfera di luce del giorno.
E quando il Guerriero apre l'occhi, come la pietra che chiudeva il Santissimo Sepolcro, anco il disco che oscurava il sole, è rotolato d'una parte. L'uccelli intonano nuovamente lor canti. L'Ordine è ristabilito. La Luce è tornata su tutto l'orbe.
Ancor più forte si riflette sulla sua Spada, perché il Mezzodì s'avvicina et essa è ancor più vivida.
Ha dunque altro bon motivo per ringraziar l'Iddio dei Cieli, ch'a voluto donar momento di riflessione, e ulteriore Segno ch'Ei non lascia mai inascoltato chi, come Giobbe, ne' tempi oscuri, prega “post tenebras spero lucem”.

venerdì 13 marzo 2015

LA GRAN MERETRICE


La donna era vestita di porpora e di scarlatto, d'una veste regale, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle... e potei scorgere come la donna fosse ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri...”.
Multi son li significati de la Visione del Profeta di Patmos. Sanza dubbio, qual falsa religio, la gran sgualdrina sta pure all'opposto della Vera Sposa, ch'è la Santa Chiesa. Ma è qualcosa di più, e rivela altri aspetti et altre letture.
D'una visuale di casta guerriera, è anco personificazione dell'opposto di quella Donna Fedele ch'è invece Sapienza, Speculum Iustitiae, Fonte Immacolata di Grazia e Giustizia Divina, e che Sempre sta accanto all'Onnipotente. Perciò la prostituta è ebbra del sangue delli santi et delli martiri. Per falsa giustizia, costoro son infatti stati accisi, e si attenta oggidì a quelli che seguon la Via. Con la falsa giustizia, tutti li Regni e le Luogotenenze del mondo han sempre fornicato, e continuano a farlo.
È questa la giustizia che, lassato l'Amore e l'Ordine, s'è prostituita al disordine per servir li ricchi e protegger li potentati. Essa è stata da lor adornata di pietre preziosissime, e s'è coverta de panni regali. Et ella s'è venduta loro. 
Ha aspetto di autoritade legittima, ma è invero puttana dalli millanta interessi e voglie indicibili, senza genealogia e radice, che serve ora Babilonia, criptopolitica et blasfema.
Sotto le vesti sontuose asconde un accrocchio di millemila e più leggi, et regolamenti, et decreti, et statuti, che hanno per unico fine e risultato de favorire li secretari de governo e li ricchissimi commercianti, e annichilire l'altri tutti.
Norme et canoni che riducono in fame oneste famiglie, e che empion le tasche di que' pochi secretari e commercianti. Che fan fuggire li deliquenti, ma incatenano li poverini. Che autorizzano a distruggere nazioni intiere, ma non consentono di mover guerra a chi sgozza e massacra. Che permettono di buttar milioni di danari in inutili fabriche, ma non lassano nemmen pochi spiccioli per ciò che sarebbe d'utilitade e d'urgentia. Che consenton financo lo commercio di schiavi, ma puniscono et osteggiano la già povera compravendita de l'ortolano, del boscaiolo, e del mugnaio, dell'oste, e d'altri che faticano.
Ebbene, non tema il Cavalier, ma tenga strettissima la Spada. Da' suoi attacchi ci si difenda con Veritade, ch'ella teme, e che, si creda, può recarle sempre terribili ferite. 
E anco se tal donna mostruosa, posta in campo e mossa dall'avversario antico, va pur detto, non può essere per ora sconfitta del tutto, il Cavalier mai si stacchi dalla Fé. 
Essa siede infatti sulle acque. Sulle passioni e sulle moltitudini sempre più agitate. Il suo passo è ormai malfermo. Cadrà presto, e con il suo manto trascinerà sul fondo quanti han con lei fornicato, quanti ella proteggeva. 
Così è Scritto e Stabilito in Eterno: le sue vesti saranno stracciate, le sue carni divorate, et infine sarà data alle fiamme. Come si conviene ad una pervertita senza pentimento et a' suoi amanti.