E dunque arrivò la pestilenza. In tutte le Terre Emerse e popolate, nessun Regno o Governatorato o Reggenza esclusi. Tutta la scienza, e l'arrogante supponenza d'essere meliori dell'uomo di ieri, e più furbi dei nostri padri, si riduce a uno unico buono consiglio: “non escite dalle vostre case!”, proprio come millantanni fa.
Come allora, e proprio
come fa il peccato, il contagio s'estende tra gli uomini, in ispecie
e sopra tutto per mezzo di chi alla salute propria e altrui ha
preferito gli affari e il danaro, o le taverne e i bagordi. Perché
il male usa sempre le medesime armi, le medesime strategie, ma le
adatta a ogne tempo e luogo. Eppur l'uomo s'ostina nella sua
arroganza, pensando che possa salvarsi da sé, e che il male e'l
peccato colpisca sempre l'altri, ma certo non lui istesso. Così é
preso dal male chiunque, nessuno escluso, perché chiunque crede
d'essere buono, sappia che Uno Solo é il Buono, e tutti han bisogno
e necessità d'essere salvati. Se si fossero osservati subitamente i
Comandamenti e la Legge, potevan esser salve intiere nazioni; ormai é
tardi per esser salvi come popolo, e come succede col malvagio
ch'uccide il fratello, del male fatto d'altri tutti paghiamo.
Si puote ora solo
confinar lo male, confinar il morbo, sperando et attendendo ch'esso,
come il diavolo, dopo un certo tempo fugga via: osservar una
Quaresima strettissima, che sia pur quarentena. Nullo divertimento o
teatro o giuoco pubblico, niuno che si attardi per la via sanza
motivo validissimo, che sia di cibo o di medicina o di lavoro
irrimandabile; via il superfluo, solo l'Essenziale.
S'abbandoni ogne
girovagar sanza meta, ma si vada veloci per diritta e necessaria
direzione.
Si badi e si guardi al
bello e al Buono, e meno s'ascoltino messaggi e notizie di paura e di
tristizia, gettati intorno sol per apparire o destare scalpore, da
chi non saprebbe distinguere un raffreddore da una gamba amputata, ma
vole dissertar di scienza medica.
Si torni a priegar in
tutte le case, per i vivi e per i morti e per gli agonizzanti, sera e
mattina, giacché son chiuse alle Messe financo Cattedrali e Pievi.
Si torni a Leggere, si curi l'orto, ci si lavi e ci si Mondi corpo e
anima per bene. Sia ogne casa un picciol Monastero.
In questo Tempo, come
ogne Quaresima, ma ancor più dell'altre, resti il Cavaliere nel
Deserto, accanto al suo Maestro, e fugga ogni tentazione. In ogni
cosa usi Disciplina, tam in spiritualibus, quam in
temporalibus. Tutto ciò che confina e Combatte il male
nell'invisibile, può confinarlo e combatterlo anche nel visibile.
S'abbandoni l'affanno di
correre, correre per comprare, e correre per lavorare, e per apparire, e comprare
ancora, e ancora lavorare, come se di null'altro fosse fatta la vita.
Si osservi il Santo Riposo Domenicale.
Il Richiamo del Cielo per
questo tempo, di Quaresima e quarentena, più e più volte ripetuto
al mondo intiero ma finora rimasto inascoltato, é chiarissimo, e ben
espresso dal Salmista:
“Fermatevi! E
sappiate che Io Sono: Dio”.