Due Guerre, quella individuale e quella universale, ma un solo soldato impegnato nei due campi di combattimento; L’Arcangelo Michele e San Giorgio lo sostengono nella Battaglia. La Verità è la sua strada, la sua arma, la sua meta. In una Guerra Globale, senza confini di tempo e di spazio, si affrontano da millenni due Fazioni, quella dell’Ordine, della Luce e della Tradizione, e quella del disordine, dell’ombra e della sovversione… e si approssima lo Scontro Finale.
mercoledì 23 settembre 2015
IL BALZO DELLA FEDE
mercoledì 15 aprile 2015
DELLE FERITE IN BATTAGLIA
sabato 19 aprile 2014
LE PALUDI DELLA TRISTEZZA
domenica 24 luglio 2011
QUO VADIS, MILITE ?

mercoledì 20 ottobre 2010
ESISTE SOLO ADESSO

Ecco la formula. Un'arma potentissima, che solo i Guerrieri dell'Assoluto conoscono. Se anche gli avversari la conoscessero, non la saprebbero comunque utilizzare. È la Magia del Momento Presente. Una delle più potenti. Ai Cavalieri occorre spesso parecchio addestramento per imparare a usarla al meglio, eppure si potrebbe apprendere in un Attimo.
Pochissime parole si possono usare per descriverla, giacché non si tratta di pensare o discuterne -anzi, tutto l'opposto-, ma solamente e semplicemente di Agire... “Il Regno di Dio non consiste in parole, ma in opere”.
Dal Cavaliere che la esegue, quando si trovi stretto nel bel mezzo di una pletora di nemici che lo insidiano da più parti, si sprigiona una colonna di Luce che corre dalla sua Spada verso l'Alto, e contemporaneamente e immediatamente dall'Alto verso la Spada. La Luce lo avvolge e lo difende dai nemici del passato e da quelli del futuro. Il Guerriero tiene la Spada Fiammeggiante ben stretta tra le mani, con il Cuore rivolto a nessun'altro se non al Signore dei Signori, in un Silenzioso Colloquio, qui e ora. A quel punto gli avversari non tentano più nemmeno l'attacco, tanta è la Forza che emana dai suoi occhi. Quegli occhi sono così concentrati, che l'avversario si rende conto che ogni assalto sarebbe inutile. Se anche vi provasse, la Magia del Momento Presente farebbe sì che nessun colpo andasse a segno, per uno scarto temporale. Il nemico infatti si troverebbe sempre un poco indietro nel tempo, o un poco più avanti, rispetto al Cavaliere. In quell'Unico Attimo Presente il Cavaliere non vede nemmeno più i nemici, perché sono altrove nel tempo rispetto a lui. Benché ancora essi esistano, da qualche parte, nelle ombre del passato o nelle nebbie del futuro, ai suoi occhi si sono dissolti, alla Luce del Presente. Nessun pensiero che riguardi ciò che sarà, potrebbe essere, o è stato, può attanagliarlo. Nessun'arma dell'avversario può nulla contro la Magia del Momento Presente.
Il nemico sarà sempre prigioniero del Tempo, passato o futuro, ma il Guerriero della Verità Eterna è Altrove, Oltre il Tempo. Egli semplicemente è. Sempre. Si tratta solo di prenderne consapevolezza.
venerdì 22 gennaio 2010
LO SFIDANTE

lunedì 11 gennaio 2010
UN'ARMA PORTENTOSA

mercoledì 11 novembre 2009
LIBRI MALEDETTI

Nel caso dei libri in argomento, non solo l’autore ricerca tali effetti, ma questi sono l’unico fine e obiettivo del testo stesso. Questi libri mirano a provocare rabbia, odio, inimicizie e altri moti negativi dell’animo. Mirano ad inclinare al male le menti e i cuori, e ad allontanarli dal Bene e dal Giusto, provocando la concezione di idee e immagini riprovevoli, o ancora portando chi legge a compiere azioni malvagie facendogli credere di poterne ricevere una qualche gratificazione. Altre volte allontanano chi legge dalla Verità, cercando di dare a intendere come assoluta verità la menzogna. Spesso infondono dubbi, paure, sgomento o desideri infausti. Ed ecco che la cosiddetta “maledizione” si sposta dall’oggetto al lettore.
In questa maniera, con queste armi, l’esercito dell’ombra miete quotidianamente più vittime di tre armate di cavalleria pesante contro contadini indifesi.
Anche questi libri sono scritti sotto una certa influenza, una sorta di inspirazione al contrario. Un’ispirazione che proviene dal basso, anziché dall’Alto, dalla carne anziché dallo Spirito.
Il Cavaliere sta alla larga da tali testi. Conosce la loro provenienza e i loro effetti nefasti. Sa che non sempre la loro copertina è in pelle umana, o il loro inchiostro sangue. Sa che non necessariamente sono ascosi all’uomo comune, o si trovano in templi lontani. È al corrente del fatto che invece, ancor più spesso, alcuni di essi hanno rilegature dai colori sgargianti, inchiostro nero e pagine bianche, e il buon libraio può venderli inconsapevolmente. Fortunatamente c’è un modo infallibile per scongiurare ogni maledizione di questi volumi: basta chiuderli o, meglio, lasciarli dove sono. E leggere Libri Benedetti.
domenica 25 ottobre 2009
POCHI MA AGGUERRITI. E FELICI.

Oggi è il giorno dei Santi Crispino e Crispiano. Il giorno della Battaglia di Agincourt.
Non dimentichiamolo. Non dimentichiamo l’esempio e il coraggio di quei valorosi soldati.
Enrico V pregò. Poi, secondo William Shakespeare, con queste sante parole incitò i suoi alla battaglia:
Se è destino che si muoia, siamo già in numero più che sufficiente;
e se viviamo, meno siamo e più grande sarà la nostra parte di gloria.
In nome di Dio, ti prego, non desiderare un solo uomo di più.
Anzi, fai pure proclamare a tutto l'esercito che chi non si sente l'animo di battersi oggi, se ne vada a casa:
gli daremo il lasciapassare e gli metteremo anche in borsa i denari per il viaggio.
Non vorremmo morire in compagnia di alcuno che temesse di esserci compagno nella morte.
Oggi è la festa dei Santi Crispino e Crispiano;
colui che sopravviverà quest'oggi e tornerà a casa,
si leverà sulle punte sentendo nominare questo giorno, e si farà più alto, al nome di Crispiano.
Chi vivrà questa giornata e arriverà alla vecchiaia, ogni anno alla vigilia festeggerà dicendo:
"Domani è San Crispino";
poi farà vedere a tutti le sue cicatrici, e dirà:
"Queste ferite le ho ricevute il giorno di San Crispino".
Da vecchi si dimentica, e come gli altri, egli dimenticherà tutto il resto, ma ricorderà con grande fierezza le gesta di quel giorno.
Allora i nostri nomi, a lui familiari come parole domestiche - Enrico il re, Bedford ed Exeter, Warwick e Talbot, Salisbury e Gloucester - saranno nei suoi brindisi rammentati e rivivranno questa storia.
Ogni brav'uomo racconterà al figlio, e il giorno di Crispino e Crispiano non passerà mai, da quest'oggi,
fino alla fine del mondo, senza che noi in esso non saremo menzionati; noi pochi.
Noi felici, pochi.
Noi manipolo di fratelli: poiché chi oggi verserà il suo sangue con me sarà mio fratello,
e per quanto umile la sua condizione, sarà da questo giorno elevata,
e tanti gentiluomini ora a letto in patria
si sentiranno maledetti per non essersi trovati oggi qui,
e menomati nella loro virilità sentendo parlare chi ha combattuto con noi
questo giorno di San Crispino!
25 ottobre, Anno Domini 1415. Settemila uomini appiedati, contro venticinquemila di cui mille a cavallo, vinsero il combattimento.
venerdì 3 aprile 2009
MOLTI NEMICI, MOLTO ONORE

martedì 31 marzo 2009
DAVIDE E GOLIA

Un grande Guerriero d’Oriente disse pure “la disposizione mentale con la quale abbattete un singolo avversario è la stessa che vi permette di vincere dieci milioni di uomini”.
Il vero Cavaliere non teme il nemico, ovunque nel mondo. E se i giganti sono stati uccisi, i loro spiriti inquieti continuano ad aggirarsi tra gli uomini. Non solo, esistono pure i giganti materiali della criptopolitica. Diamo battaglia dunque a costoro, senza paura alcuna e senza tregua, con lo sguardo fisso alla Parola che ci incita, al Calice che ci disseta. Persino ove fossimo scambiati per novelli e strani Don Chisciotte, da coloro che vedono solo mulini a vento.