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venerdì 20 novembre 2015

LE DUE ALI DI CAVALLERIA INIMICA

Questa Torre fu eretta con lo scopo di guardare agli spostamenti delle Truppe del Millenario Conflitto. Un Conflitto Invisibile con riverberi sempre più forti ed evidenti anche nel mondo del visibile. Un Conflitto che in questi giorni ha visto le forze della sovversione e del terrore colpire duramente la cittade capitale dei Franchi, per mezzo di militi neri mossi dall'odio che hanno nuovamente acciso uomini e donne inermi.
Ma quelle che sembrano due differenti fazioni, Oriente et Occidente, son invece due ali di cavalleria del medesimo inimico esercito che, da due differenti posizioni iniziali, convergono poi compatte sullo stesso obbiettivo: l'uomo, il qual da sempre, pel solo fatto d'essere Creatura di Dio, è odiato senza posa dall'avversario antico...
Le due ali di cavalleria che convergono contro l'uomo, allo scopo offendere Dio, distruggere la Tradizione e portare disordine e divisione, sono l'estremismo, proveniente dall'Oriente, et il materialismo, proveniente dall'Occidente.
È una tattica militare antichissima, quella della morsa.
E così va pur detto ch'è impossibile sconfiggere l'estremismo se prima non s'è combattuto il materialismo. È impossibile combatter la minaccia che viene dal Sud per prima, perché, come sa ogni buon condottiero, é sfavorevole combattere col sole in faccia. È conveniente e favorevole invece combattere sempre col Sole alle spalle, che permette di Ben Vedere.
E l'Europa, o almeno quello che rimane d'essa, non potrà mai combattere niente e nessuno se non essendo compatta e unita; né può esserlo senza Valori comuni e medesima Radice, come invece lo fu quand'era Sacro Impero, quand'era Christianitas. Né può far nulla senza la Luce della Sapienza e della Verità, Vero Sole, che illumini innanzi il Campo di Battaglia.
I nostri vecchi dicevano anche che “un sacco vuoto non sta in piedi”. Ecco.. l'Europa è oramai un sacco vuoto, un corpo putrescente senz'anima, e come tale non può stare in piedi né opporsi a nessuna minaccia esterna. Non potrà opporsi a niente e nessuno se non ritrova la sua anima, se non risuscita il corpo sociale, se non ritrova Cristo e la Croce, Unica possibilità di Resurrezione: quella Croce che invece cerca in ogni modo di nascondere, e financo sbeffeggia e villipende.
La morsa delle due ali di cavalleria, l'estremismo religioso e l'integralismo materialista, si sta quinci e quindi stringendo sempre più...
Ma ai pochi Cavalieri rimasti in Occidente, fedeli al Verbo et alla Tradizione, che perseverano nella Preghiera e preparano le Armi della Luce per la Battaglia Ultima, il Signore parla precisamente, proprio in questi giorni, e fa sentire così la Sua Vicinanza ad essi.
Proprio Domenica, alla Santa Messa, ha detto alla prima lettura che “sarà un tempo di angoscia” ma anche che “sorgerà Michele, il Gran Principe, che vigila sui Figli”... dipoi, nel Vangelo ricorda la Parabola del Fico, et i Segni degli Ultimi Tempi.
Et ancora, proprio da Lunedì e per tutta la settimana, li accompagna ogni giorno nella istessa Liturgia, con la Lettura dei Maccabei, ove un manipolo di pochi Coraggiosi Guerrieri si ritrova solo contro millanta, stretto in una morsa, combattendo per conservare la Fede e la Tradizione dei Padri, in un momento ove tutti si sono invece dati all'idolatria et alla violenza...
Et ancora, Egli porterà a Buon Termine questa conversazione con i Suoi, perché proprio Domenica sarà la Solennità di Gesù Cristo Re dell'Universo Mondo, che ha promesso di tornare presto e Vittorioso, per ristabilire in Eterno il Regno della Giustizia e della Pace.

Anche nel mezzo della morsa inimica, rimaniamo adunque saldi nella Fede e nella Tradizione, segnati della Croce, ascoltando et eseguendo gli Ordini, e colla mano pronta all'elsa della Spada: si Deus nobiscum, quis contra nos?

E il Sacro Stendardo del Re dei Re non tarderà ad arrivare.  

mercoledì 15 luglio 2015

URIELE ARCANGELO, E L'ALTRI DIMENTICATI


Lo ricordan oggi i Fratelli della Chiesa Ortodossa. Ma nol si troverà nel calendario romano. Piace quivi egualmente ricordarlo, ché mai fu vietato né si crede vi sia alcunché di male se porta buon frutto, giacché l'Arcangeli, simbolicamente parlando, è giusto sian Sette. Sette Trombe, Sette Coppe, e sette torri malefiche che saran abbattute d'altrettanti Arcangeli, et altri ancor bei significati. Dice del resto l'istesso Raffael Arcangiolo, in Libro di Tobia, ch'é nelle Sacre Scritture: “Io son Raffaele, un de' Sette Angeli che sono al Servizio di Dio, e hanno accesso alla Maestà del Signore”.
E l'Arcangiolo Uriele non è certo invenzion di fantasia, ma invece era un de' particolari Protettori dei Monaci Francescani, e lo si trovava una volta menzionato con ogne onore nell'Atti de' Santi, e nella Messa et Officio a Gabriele Arcangelo approvati per lo Santo Pontefice Leone X. Negli Scritti Sapienzali dell'Ebrei, son millanta e più i riferimenti, né si dimentican di lui Copti e Siri.
Fu tolto dalla Liturgia e dalla Memoria adducendo che non si trova Suo Nome nelle Sacre Scritture: pure molti Santi et altre canoscenze non vi si trovano, ma non per questo son sconosciuti alla Tradizione e al Magistero... ché se ragionassimo con “sola Scriptura” sarem protestanti... anzitutto Questa, da Questa, e con Questa, ma senza escludere giusti ammaestramenti che da Questa derivano: come visto, ben si dice in Scrittura che son Sette gli Spirti Potenti.
Fu dimenticato dalla Chiesa, Uriele e l'altri, anco perché v'eran genti che ne facevano idoli, e l'invocavano in pratiche blasfeme: e anche questo oggidì non è invero cosa sconosciuta, in ispecie per i seguaci de “la nuova era”.
Ma fueron molti li Santi e li Beati che tributavano gran venerazione all'Arcangelo Uriel.
Uriele significa Fiamma di Dio, e son multissimi l'affreschi e le pitture nelle Chiese e Basiliche più antiche, che lo raffigurano con Spada e Fiamma, o ch'accompagna un fanciullino, giacché è noto esser stato l'Agnolo Custode di Giovanni Battista, Santo Precursor.
Come Uriele, si son dimenticati pur Geudiele, che sta per Lode di Dio, Sealtiele, Voce di Dio, e Barachiele, Benedizione di Dio.
Son Tradizioni Antiche, che piacciono al Cavalier, il qual vive con la consapevolezza che nel mondo vi sono Miriadi di Forze Angeliche, e minori forze malvagie, Un Solo Dio Onnipresente, e un nemico negletto che vorrebbe farsi dio. Questo è il suo mondo, visibile e invisibile, ma né generico, né vago, né anonimo. E il Cavaliere dà un Nome ad ogne cosa. Adamo diede un Nome ad ogne cosa. Chi è come Dio, la Forza di Dio, e la Medicina di Dio, han un Nome. Non v'è motivo affinché non debbano averlo financo la Fiamma di Dio e l'altri. Non si può certo dir che dell'Altissimo non vi siano la Fiamma, la Lode, la Voce e la Benedizione ch'agiscono nel mondo. Non si può certo dir che per tali funzioni, come per tutte l'altre, l'Onnipotente non habbi Spiriti Serventi che Li prestino dovuto servigio, come afferma l'istesso Raffael. Mai si faccia idolatria dell'Angeli et Arcangeli, ma nemmen ci si dimentichi d'Essi. Non si facciano giammai pratiche non concesse, epperò si rimembri come ancor multi son l'Altari e le Cappelle dicati ai Sette Spiriti Potenti innanzi a' quali si può ben sostare. Sette Arcangeli che son a noi Aiuto Potente per Conto del Signore dei Signori, et Essempio Perfettissimo.
Coll'Aiuto de' Sette, ravviviamo allordunque la Fiamma dell'Altissimo e risplenda Sua Luce, sian rese Lodi all'Onnipotente, si chiedan a Lui Benedizioni per ogne azion nostra, e in ogne cosa si cerchi Sua Voce. Ch'é questo un rimembrar e adoprar Guerriera Disciplina. 
Sia ringraziato quinci Iddio, Che ci ha dato Suo Figlio, Suo Verbo e Nostro Re, ma anco ben Sette Principi, per non farci mancar in niuna cosa Suo Amore e Sua Giustizia, e per iscacciar lungi il nemico antico.

venerdì 13 marzo 2015

LA GRAN MERETRICE


La donna era vestita di porpora e di scarlatto, d'una veste regale, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle... e potei scorgere come la donna fosse ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri...”.
Multi son li significati de la Visione del Profeta di Patmos. Sanza dubbio, qual falsa religio, la gran sgualdrina sta pure all'opposto della Vera Sposa, ch'è la Santa Chiesa. Ma è qualcosa di più, e rivela altri aspetti et altre letture.
D'una visuale di casta guerriera, è anco personificazione dell'opposto di quella Donna Fedele ch'è invece Sapienza, Speculum Iustitiae, Fonte Immacolata di Grazia e Giustizia Divina, e che Sempre sta accanto all'Onnipotente. Perciò la prostituta è ebbra del sangue delli santi et delli martiri. Per falsa giustizia, costoro son infatti stati accisi, e si attenta oggidì a quelli che seguon la Via. Con la falsa giustizia, tutti li Regni e le Luogotenenze del mondo han sempre fornicato, e continuano a farlo.
È questa la giustizia che, lassato l'Amore e l'Ordine, s'è prostituita al disordine per servir li ricchi e protegger li potentati. Essa è stata da lor adornata di pietre preziosissime, e s'è coverta de panni regali. Et ella s'è venduta loro. 
Ha aspetto di autoritade legittima, ma è invero puttana dalli millanta interessi e voglie indicibili, senza genealogia e radice, che serve ora Babilonia, criptopolitica et blasfema.
Sotto le vesti sontuose asconde un accrocchio di millemila e più leggi, et regolamenti, et decreti, et statuti, che hanno per unico fine e risultato de favorire li secretari de governo e li ricchissimi commercianti, e annichilire l'altri tutti.
Norme et canoni che riducono in fame oneste famiglie, e che empion le tasche di que' pochi secretari e commercianti. Che fan fuggire li deliquenti, ma incatenano li poverini. Che autorizzano a distruggere nazioni intiere, ma non consentono di mover guerra a chi sgozza e massacra. Che permettono di buttar milioni di danari in inutili fabriche, ma non lassano nemmen pochi spiccioli per ciò che sarebbe d'utilitade e d'urgentia. Che consenton financo lo commercio di schiavi, ma puniscono et osteggiano la già povera compravendita de l'ortolano, del boscaiolo, e del mugnaio, dell'oste, e d'altri che faticano.
Ebbene, non tema il Cavalier, ma tenga strettissima la Spada. Da' suoi attacchi ci si difenda con Veritade, ch'ella teme, e che, si creda, può recarle sempre terribili ferite. 
E anco se tal donna mostruosa, posta in campo e mossa dall'avversario antico, va pur detto, non può essere per ora sconfitta del tutto, il Cavalier mai si stacchi dalla Fé. 
Essa siede infatti sulle acque. Sulle passioni e sulle moltitudini sempre più agitate. Il suo passo è ormai malfermo. Cadrà presto, e con il suo manto trascinerà sul fondo quanti han con lei fornicato, quanti ella proteggeva. 
Così è Scritto e Stabilito in Eterno: le sue vesti saranno stracciate, le sue carni divorate, et infine sarà data alle fiamme. Come si conviene ad una pervertita senza pentimento et a' suoi amanti. 

venerdì 13 giugno 2014

DE' FALSI IMMORTALI, ET DELLI VERI


Da sempre si narran leggende sull'immortali. Homini alli quali si dee staccar la testa affinché siano accisi, e che altrimenti campan mill'antanni e più, o mai muoion.
Ebbene, vi son invero due specie d'immortali: li falsi et li veri, che stan d'una parte e dall'Altra dell'Eserciti in Guerra.
Gli uni son avidi et accumulano ricchezze su ricchezze, pensando d'averne assai bisogno per la lor longhissima infinita vita. Non si curano punto del prossimo, né dell'orfano o della vedova, ché tutti son spregevoli all'occhi loro d'immortali. Non si dan nemmen minimo interesse per ciò che li circonda, alberi et piante et animali, giacché loro, immortali qual sono, non abbisognano d'essi, giacché camperebbero egualmente. Hanno armature di ferro ricche di gemme, per ostentar lor bellezza et forza, forgiate da vili fabbri che leccan loro i piedi, e si fingono amici, per aver qualche briciola da lor desco. Posseggono castella turritissime, per tener al sicuro da' ladri lor ori et argenti.
L'altri, son li veri. Non accumulano soldi et danari, giacché, si domandano, innanzi all'Eternità che son mai li danari? Sin dan pensiero per tutti l'altri, financo il più piccolo de' fratelli, ché ben terribile sarebbe il tempo sulla terra sanza Amici. Amano altresì ciò che l'Iddio ha posto intorno a loro, nella Creazione, perché ne senton responsabilità, loro che ivi son stati posti fin dalle Fondamenta del Mondo per vivere, et loro Antenati han dato un nome ad ogni cosa. Non portano armature fatte da mano d'uomo, ma Quella Lucente della Fede. Non abbisognano nemmanco di fortificazioni enormi, ché lor Tesori stanno al Sicuro guardati dall'Angeli Guardiani.
Si.. dicono perciò in parte il vero le leggende. Alli immortali, quelli falsi, si dovrebbe staccar il capo dal corpo, affinché moiano, giacché non han core. Ma invero basta attender che venga la lor ora, et rinvengano, un attimo prima del trapasso, da lor illusione... s'accorgeranno allor, troppo tardi forse, che non son immortali e mai lo son stati, e che a nulla è valso il danaro, le castella, l'avidità, lo offendere il prossimo et lo schiacciar lo debole.. S'accorgeranno che l'Immortalità, quella Vera, che invero anche a lor era stata Donata, gl'è sfuggita dalle dita...
L'altri Immortali, quelli veri, han l'Eternità in Dono dall'Altissimo Onnipotente, pel mezzo del Suo Figlio, e nessun nimico può nulla contra. Essi han infatti Vita Eterna financo col capo mozzato.


venerdì 30 luglio 2010

A GUARDIA DEL CONFINE

V’è nell’imperial lingua latina un’interessante relazione tra la parola Miles, Guerriero, Soldato, e la parola Limes, confine; l’una è addirittura anagramma dell’altra. Forse si tratta di cabala fonetica.. È proprio del Guerriero infatti vigilare sul Confine e salvaguardarlo. Anzi, si può dire che ciò sia la sua principale funzione.
Il Cavaliere Custode del Luogo Santo, il vero Templare, guarda il Confine che divide il Tempio dal resto del mondo. Difende il Confine dello Spazio Sacro. Tempio è il suo stesso corpo, Spazio Sacro il suo cuore. E pure, naturalmente e contemporaneamente, difende la Chiesa e il mondo tutto, giacché ogni Soldato si trova in ogni momento della sua vita anche al Confine tra questo e l’Altro Mondo. Lasciare che il nemico vinca su noi stessi equivale a lasciargli varcare il Confine e prendere terreno in noi e in questo mondo. Perché ogni uomo è pure un Varco, un Cancello, che il nemico usa per venire su questo mondo e agire in esso. Infatti, lo stesso termine Limes può anche significare, e dunque terribilmente diventare, sentiero e strada.
Se il Cavaliere vigila sulla parte di Confine che gli è naturalmente assegnata, la sua, quella del suo corpo, del suo cuore e della sua mente, difende contemporaneamente uno degli accessi nelle Mura di Cinta. Se questo Confine fosse ben guardato, l’avversario non avrebbe alcuna possibilità di nuocere. Assolutamente nessuna. Non gli si lascerebbe alcuna strada, nè alcun sentiero.
Tre Cinte da difendere dunque, o una -come meglio conosciuta- Triplice Cinta. Quella del Corpo, quella della Mente e quella dello Spirito. Quella della Materia, quella del Sottile, quella dell’Alto Cielo. In altra accezione ancora quella Esterna dei Soldati, quella Intermedia degli Artisti e degli Artigiani, quella Interna dei Templi Sacri. Si possono poi trovare anche altre corrispondenze, ben specificate dai Testi Antichi e dalle Pietre Sacre.
Alcuni di questi Confini sono già caduti e persi -i segni sono sotto gli occhi di tutti-, e già il nemico cinge d’assedio la Santa Città.
Il Saggio Guénon parlava di “fenditure nella Grande Muraglia”. Di quelle fenditure e degli effetti che ne derivano, ognuno è responsabile, anzi, molte di quelle “fenditure” siamo noi…
L'Esercito della Luce, dell'Ordine e della Tradizione sta a Guardia del Confine, in basso, così come l'Esercito dei Cieli, in Alto.
Ma urgono Soldati! Servono Milites!

lunedì 12 aprile 2010

CAVALIERI D'OGNI SORTA... E CAVALIERI

Oggidì esistono forse più ordini cavallereschi di quanti non esistessero ai tempi delle epiche, delle saghe e delle crociate. Ci sono i cavalieri del vino e del tortello, i cavalieri del lavoro, vera e propria contraddizione in termini in confronto alle Tradizionali Caste, e ci sono anche cavalieri per ogni Santo del calendario liturgico… Esistono pure congreghe di cavalieri templari, probabilmente –e curiosamente- del tutto all’oscuro del fatto che l’Ordine del Tempio non esiste più, né può esistere senza il consenso di Santa Romana Chiesa, nonché dell’altro fatto, non meno considerevole, che la Bolla di Papa Clemente V prevede la scomunica immediata per chiunque utilizzi il medesimo appellativo “templare” e tenti di ricostituire l’Ordine medesimo… Molti di loro portano mantelli, patacche, o usano carri lussuosi. Se hanno buoni intenzioni, spesso sono relegate ai giorni in cui si santificano le feste; i più hanno perso l’Attitudine Guerriera e la loro lama non è che un elemento decorativo della livrea. Con qualche lodevole eccezione, naturalmente.
Fedeli d’Amore, Cavalieri del Graal, della Rosa e della Croce, della Colomba del Paracleto, Adepti della Stella Interiore, dove sono? Guerrieri dell’Ordine e della Tradizione, Soldati del Sommo Bene e della Pace Assoluta, Eletti della Luce, dove si trovano? Essi non si vedono. Non si sentono. Hanno in odio persino che si faccia cenno al loro Rango Guerriero, per timore d’essere scambiati per vanagloriosi. Talvolta non possiedono nemmeno il cavallo. La loro investitura non avviene in cerimonie sfarzose e chiese affollate, ma in maniera Invisibile al volgo. Eppure esistono, ed hanno sempre con sé una Spada Lucente. Non hanno sedi, castella o circoli nei quali trovarli, eppure chiunque ne sia degno può incontrarli, e sa Dove, ed essi stessi possono raggiungere chiunque vogliano in qualunque luogo. Si danno convegno in Luoghi Alti, ove non si giunge in carrozza, ma passando a piedi scalzi ponti perigliosi e scale ripidissime e anguste. Pregano nei romitaggi senza compagni d’armi al fianco, ma in comunione spirituale con tutti i loro Fratelli. Non hanno banderuola sulla lancia, ma per chi può Vederla, l’Insegna Bianca e Rossa dell’Arcangelo sventola sempre innanzi ad essi, mossa dal Vento dello Spirito. Non hanno fregi e stemmi sul mantello, ma solo una Veste Bianca e un’Armatura Lucente. Non v’è risalto nelle cronache moderne delle loro Imprese, eppure lottano strenuamente ogni dì contro il drago e gli spiriti erranti e vagabondi. Sono una Congregazione Segreta e Misteriosa, perché seguono il Mistero e sono visibili solo a chi ne ha la Capacità, a chi sa guardare Oltre. Non hanno denominazione d’alcun Santo sul loro Ordine, perché a quale particolare intitolazione potrebbero dedicarsi coloro che appartengono alla Milizia Universale, che nella Luce senza confini e nell’Amore senza limiti ha la Sua marzial Disciplina? A quale Nome potrebbero riferirsi se nemmeno essi stessi hanno un nome? Essi hanno infatti un Nome che nessuno conosce…

domenica 21 marzo 2010

CAVALIERI FOLLI

Ci sono giorni in cui un Cavaliere crede d’essere folle. Altri giorni in cui non lo crede: e se ne rattrista.
In un mondo di folli, chi sarà considerato folle? Forse colui che non lo è.
Il folle non teme il giudizio della gente che passa per la via, non cerca la mediocre sapienza degli uomini, né la loro mediocre approvazione; non teme per la sua misera vita, non si preoccupa del denaro né delle mode. Per il folle v’è sempre una Pulzella da salvare, o un mostro da combattere, anche quando ciò è invisibile agli altri. Egli non ha paura di gettarsi a Spada tratta nelle imprese più pericolose. Non guarda al mondo materiale, ma Oltre. Non si preoccupa del dolore, né delle faccende mondane. Il folle non ha nulla da perdere e, quinci, ha solo da guadagnare.
Viva Don Chisciotte dunque, nostro patrono!

giovedì 11 febbraio 2010

CONTRO L'IDRA


L’esercito dell’ombra mise in campo fin dagli inizi del Conflitto un mostro terribile, uno per ogni Guerriero che avesse osato lanciarsi all’attacco delle truppe avverse: l'idra.
L’idra ha molte teste: alcune leggende parlano di nove, altre di cinquanta. È certo, in ogni caso, che per ogni testa che il Cavaliere riesce a tagliare altre due ricrescono. Le ferite che la bestia infligge sono molto dolorose e non guariscono se non sono cauterizzate col Fuoco. Invano dunque il Cavaliere lotterà se scaglierà la sua lama contro le teste del mostro. Egli deve colpire al cuore, colpire ciò che le dà vita, e ucciderla all’istante, senza esitazione alcuna. Ogni Cavaliere che ha iniziato il suo Cammino prima o poi dovrà scontrarsi con essa, né gli sarà possibile rimandare lo scontro senza averne gravi conseguenze. Non si possono voltare le spalle all’idra, giacché essa colpirà immediatamente alla schiena e continuerà a seguire il Cavaliere, correndo. Inizierà a prenderlo con le sue bocche, mordendolo sempre più forte, e riducendolo presto in brandelli.
Il buon Cavaliere sa che ogni testa dell’idra ha il magico potere di fomentare in lui desideri terreni, ipnotizzandolo con lo sguardo. Sa che non sarà mai possibile sfamare le sue bocche. Sa che deve assolutamente, il più presto possibile, ucciderla, avendo lo sguardo ben teso alle Cose del Cielo.

lunedì 21 dicembre 2009

PRESSO L'ANZIANO


Chi mai avrebbe immaginato che l’Anziano avrebbe concesso a questo misero cavaliere, ultimo tra gli ultimi, la grazia di essere ricevuto? Gioia profonda e grande inadeguatezza si sono mischiate all’arrivo della sua missiva. Come mai avrebbe potuto apparire ai suoi Occhi Saggi questo Soldato giovane e sprovveduto? Ho attraversato quasi tutta la Penisola per raggiungerlo, avversato dalla tormenta di neve e dal vento gelido, sperando nel lungo e periglioso viaggio di emendarmi di qualche colpa e di alcune debolezze prima d’arrivare.
Tanto la partenza quanto il viaggio sono stati duramente osteggiati dal nemico, che sempre cerca di contrastare la comunione dei Soldati. Ma gli Angeli mi hanno guidato e custodito, e finalmente, quasi al tramonto, sono giunto.
Sono rimasti al mondo pochissimi Senechaux, pochissimi che Sappiano e Conoscano profondamente la Verità, che abbiano Combattuto aspramente per tutta una vita, tanto da poter essere considerati delle Guide. Pur cercando in tutte le singole Tradizioni Particolari, pochissimi sono coloro che hanno ricevuto la Conoscenza dei Misteri dall’Alto al Basso e da Sinistra a Destra. Pochissimi quelli che Sanno ove riposa eppur non riposa l’Uroboros, che Conoscono la Sapienza in quasi Tutta la Sua Profondità. Sono essi il Manipolo Sceltissimo dell'Esercito della Tradizione, il Drappello a guardia del Vessillo, che il Signore ha mandato come Avanguardia e Custodia dell'Insegna, che è pure Segnale di Direzione. L’Altissimo ha allungato i loro giorni, affinché molti Guerrieri possano ricevere da essi ammaestramento e direzione. Eppure costoro sono spesso dimenticati, e pochi si preoccupano d’avere il Loro Preziosissimo Consiglio.
Il Saggio Guardava Oltre mentre parlava, e il suo parlare sembrava provenire da Molto Lontano. Ciò che un Anziano Guerriero dice deve essere lungamente meditato, e lentamente maturare nell’animo del Cavaliere. Egli, tra le altre cose, conferma che le Profezie si stanno avverando, e che la Seconda Parusia non è troppo lontana. Avverte che il nemico tenta con sempre più audacia di insinuarsi nei Templi e nei Palazzi. Ricorda che le Forze Invisibili dell’Ordine sono molte di più, e molto più Potenti, di quelle del disordine.
E incita a combattere, sempre più strenuamente, senza paura, rinsaldando e stringendo i Ranghi, riducendo la distanza tra gli Scudi.
Avevo ansia e indecisione per quello che avrei dovuto o potuto dire innanzi al Savio. Ma ora ho compreso, e la Verità è sempre Semplice; un precetto che peraltro già avrei dovuto conoscere: innanzi ai Saggi Anziani v’è solo da Ascoltare.

giovedì 27 agosto 2009

MAGHI, STREGHE, NEGROMANTI E FATTUCCHIERE

È evidente che l’Ufficio dell’Inquisizione ha chiuso i battenti da tempo... E costoro dilagano per ogni dove. Talvolta sono solitari, talvolta stringono alleanze tra di loro, formano sette e consorterie; sempre e comunque servono l'ombra, anche se sono capaci di ben mascherarlo. Promettono prodigi e miracoli, danaro e salute, amore e predizioni sul futuro. Lottano con armi diverse dall’acciaio e dal ferro, ma spesso ben più temibili.
Tutte le loro tecniche di battaglia si basano però su unico elemento comune: la paura. Sanno bene che si rivolge a loro chi ha paura: chi ha paura di qualcosa o qualcuno, chi ha paura di perdere qualcosa o qualcuno, chi ha paura di ciò che non si vede o dell’aldilà, chi ha paura e nemmeno sa per quale motivo. E modellano la paura come argilla nelle mani dell’artigiano. La plasmano, le danno la forma più consona ai loro interessi in quel momento. La paura è un demone, e loro hanno imparato a comandarlo. Talvolta sembra persino che lo scaccino, ma è solo un’illusione momentanea; in verità lo hanno solo confinato per qualche tempo. Poco dopo esso ritorna, più forte e tenace di prima. In questo modo creano con il tempo dei “succubi”, persone che dipendono da loro per ogni singola azione, per ogni singola decisione, che delegano così ad altri il loro libero arbitrio. Da questi sventurati essi traggono sostentamento, in termini di danari, ma anche prestigio e potere. Molti di questi loschi figuri hanno accanto degli altri spiriti malvagi, che credono di governare, e dai quali invece sono a loro volta governati. Molti di loro usano in maniera sacrilega oggetti ed immagini sacre.
Il Cavaliere non tema i loro sortilegi, ma si scagli a Spada tratta all’attacco, protetto dalla Lucente e Inossidabile Armatura.
Nessuno sia ingannato! La paura può essere vinta solo dal Coraggio. Il Coraggio viene solo dalla Fede. La Fede viene solo dall’Altissimo. Con la Salvezza.

venerdì 3 luglio 2009

MORTI VIVENTI


..o zombie, che dir si voglia.. Truppe dell’ombra che non son degne nemmeno d’essere passate a fil di spada. Questo cavaliere ne vede quotidianamente in quantità. Oh, certo: qualcuno crederà che io sia pazzo. E in parte, si deve ammettere, ciò corrisponde al vero.
Ma guardiamo bene, osserviamo bene, senza dare nulla per scontato. Lasciamo che in questa assolata giornata il nostro cavallo si goda un poco di frescura all’ombra d’un albero, e anche noi, per qualche tempo, sediamoci ad osservare attentamente chi passa per la mulattiera.
Molti di loro seguitano a camminare, ma non per loro volontà, non perché loro stessi lo vogliano, o desiderino farlo. Molti, forse troppi, sono mossi da altre volontà, da desideri che non sono i loro; non sono padroni di loro stessi, ma hanno altri per padrone. Camminano perché altri l’hanno ordinato loro, si dirigono in un dato luogo perché così è nell’interesse altrui. Mangiano, bevono, si vestono, e parlano secondo schemi stabiliti da altri, e inculcati nelle loro menti attraverso subdoli sortilegi e incantesimi subliminali. Generalmente sono egualmente vestiti, e hanno le medesime abitudini. Nessuno di loro, mai e poi mai, sarebbe capace di rivoltarsi contro il suo padrone, sebbene forse, nel profondo, una minuscola fiammella di vitalità, di speranza di libertà, continui ad ardere ancora, almeno finché non sarà soffocata del tutto. I loro occhi appaiono spenti e opachi. Talvolta sono portatori di contagio. Sono simili, se non identici, tra di loro; eppure capita che gli uni si nutrano degli altri, cercando di annientarsi tra di loro per farsi spazio, per essere un poco più importanti in questa strana e orrida combriccola, per rendersi più graditi al padrone che li comanda in quel momento.
Ora li distinguiamo? Riusciamo a vederli..?
Ebbene: sembrano vivi, ma sono morti.

lunedì 8 giugno 2009

ROSA+CROCE..?


Suvvia, non si vorrà davvero dare a credere a questo poverissimo cavaliere che la Fratellanza dei Rosa+Croce disponga di sedi, tessere, mantelli e altri orpelli, o abbia una data di fondazione…? Non si vorrà davvero far credere che “coloro che gratuitamente hanno ricevuto”, diano ora dietro pagamento..?? Non si vorrà davvero far credere che un Rosa+Croce si dice tale da sé? Suvvia, siamo seri...

lunedì 30 marzo 2009

UNITA' E UNIFORMITA' DELLE TRUPPE


Le Truppe della Luce formano compagini così strette a salvaguardia della Celeste Città che mai nessuno potrebbe passare oltre. Esse sono come un sol Uomo. Esse sono un unico Corpo. Esse sono una Unità, mossa da una sola Volontà. Desiderano fare l’interesse d’Altri, non il loro; così Qualcun Altro fa il Bene loro.
Non così le truppe dell’ombra, false e mistificatrici. Esse sono uniformi solo esteriormente, tante piccole unità, tanti soldati differenti, vestiti in una medesima maniera, ma mossi da tanti differenti interessi egoistici, egocentrici, ed egolatri. Desiderano fare il loro interesse, e invece fanno inconsapevolmente l’interesse d’altri.
Le Truppe della Luce hanno mille uniformi, ma una sola Divisa: “Chi è come Dio?”. Le truppe dell’ombra hanno una sola uniforme, ma mille divise, mille urli di battaglia.
I primi non hanno quartier generale da nessuna parte, ma in un sol Luogo. I secondi hanno quartieri da tutte le parti, ma in nessun Luogo.
Entrambi gli Eserciti dispongono di reggimenti scelti, composti di militi particolarmente addestrati. Da una Parte e dall’altra, questi uomini d’elite hanno dipinto uno stesso simbolo sulle loro banderuole distintive: un teschio argenteo in campo nero. Ma per gli Uni simboleggia la morte del Nemico antico e di sé stessi, per gli altri rappresenta la morte altrui, quella del nemico terreno.