domenica 2 agosto 2009

DELL'UNICORNO E DEI SEGNI


Ancora una volta ciò che è scritto negli antichi testi ha dato prova di veridicità, con sorpresa di molti. L’anno scorso è stato avvistato nei boschi d’Etruria un unicorno, nato da un capriolo. In effetti nessuno ha mai affermato che un tale animale potesse discendere solo da un cavallo, o che fosse razza a sé, come taluni pensano. Nemmeno, nei bestiari medievali, l’unicorno è sempre bianco; anzi, spesso è proprio bruno, ed è rappresentato con lo zoccolo diviso in due parti...
Si tratta di un rarissimo evento, dal significato profondo. L’animale, come vuole il mito, è estremamente schivo e riservato. Sembra conoscere la sua eccezionalità.
In una Società Tradizionale il Segno sarebbe stato interpretato dai Monaci e dai Preti, e ovunque si sarebbe sparsa la voce dello straordinario evento. I Cavalieri avrebbero fatto a gara per vederlo, le Dame per poterlo accarezzare. Oggi non viene considerata che la rarità biologica, null’altro che la materialità del fatto. Una stranezza, un’anomalia, uno scherzo, una casualità. Niente si vede oltre la materia, oltre la carne. Niente è considerato seriamente, e seriamente ponderato. Questo perché fondamentalmente si crede che il mondo sia in balia del caso, come i pagani. Non come i Romani e i Greci, che "pagani" non erano proprio. Come i pagani senza Dio, e basta.
Un Cavaliere sa bene che non esistono coincidenze e casualità, giacché le coincidenze e le casualità sono generate, appunto, dal caso; e poiché esiste la Volontà dell’Altissimo, il caso non può evidentemente sussistere. Il Cavaliere ha imparato dunque a cercare un significato in quelle che comunemente vengono definite coincidenze e casualità; se riesce a scoprirlo, esse diventano per lui Segni, eventi e fenomeni inviati dall’Alto per ammaestrare, insegnare, indicare, correggere.
Quando ancora la società si basava sulla Tradizione, queste realtà erano note a tutti. Nessuno era incredulo di fronte ad esse, e nessuno ne rideva. Perché era evidente a tutti che nulla poteva esulare dalla Volontà Suprema. A tutti era noto che il caso non esiste, che ogni cosa accade secondo un Sicuro Volere, e dunque per un motivo.
“Non muove foglia, che Dio non voglia”, dicevano… Perché Sapevano.

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