venerdì 3 luglio 2009

MORTI VIVENTI


..o zombie, che dir si voglia.. Truppe dell’ombra che non son degne nemmeno d’essere passate a fil di spada. Questo cavaliere ne vede quotidianamente in quantità. Oh, certo: qualcuno crederà che io sia pazzo. E in parte, si deve ammettere, ciò corrisponde al vero.
Ma guardiamo bene, osserviamo bene, senza dare nulla per scontato. Lasciamo che in questa assolata giornata il nostro cavallo si goda un poco di frescura all’ombra d’un albero, e anche noi, per qualche tempo, sediamoci ad osservare attentamente chi passa per la mulattiera.
Molti di loro seguitano a camminare, ma non per loro volontà, non perché loro stessi lo vogliano, o desiderino farlo. Molti, forse troppi, sono mossi da altre volontà, da desideri che non sono i loro; non sono padroni di loro stessi, ma hanno altri per padrone. Camminano perché altri l’hanno ordinato loro, si dirigono in un dato luogo perché così è nell’interesse altrui. Mangiano, bevono, si vestono, e parlano secondo schemi stabiliti da altri, e inculcati nelle loro menti attraverso subdoli sortilegi e incantesimi subliminali. Generalmente sono egualmente vestiti, e hanno le medesime abitudini. Nessuno di loro, mai e poi mai, sarebbe capace di rivoltarsi contro il suo padrone, sebbene forse, nel profondo, una minuscola fiammella di vitalità, di speranza di libertà, continui ad ardere ancora, almeno finché non sarà soffocata del tutto. I loro occhi appaiono spenti e opachi. Talvolta sono portatori di contagio. Sono simili, se non identici, tra di loro; eppure capita che gli uni si nutrano degli altri, cercando di annientarsi tra di loro per farsi spazio, per essere un poco più importanti in questa strana e orrida combriccola, per rendersi più graditi al padrone che li comanda in quel momento.
Ora li distinguiamo? Riusciamo a vederli..?
Ebbene: sembrano vivi, ma sono morti.

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