venerdì 4 dicembre 2009

SAN GALGANO, CAVALIERE ASCETA


Galgano, Santo Cavaliere della Milizia Celeste. Poco conosciuto, questo Prode, eppure il primo Santo ufficialmente canonizzato. Non rinunciò alla Cavalleria, come qualcuno vorrebbe far intendere, anzi.. Passò dalla milizia terrestre a ben Più Alta e Più Potente Milizia, Quella dei Cieli. Non abbandonò il suo mantello equestre per vestire l’abito monacale, ma quello stesso mantello, rovesciato, utilizzò come veste. Il Cavaliere che rinunciava alla vita d’armi e si ritirava a vita contemplativa, come era d’uso ai tempi, donava la sua spada al monastero in cui si sarebbe ritirato. In un improvviso impeto emotivo, più facilmente, avrebbe scaraventato la sua arma lontano da sé. Ma Galgano la conficca nella terra, e non in un luogo qualsiasi, ma ove l’Arcangelo gli aveva indicato, il Mons Saeptus. Nemmeno si allontana dalla spada, ma rimane ai piedi di questa Spada-Croce, a pregare. Contemplazione nell'azione, e azione nella contemplazione. Lì, attorno alla Spada, secondo Sue stesse disposizioni, sarà poi costruita la Rotonda. Egli non mutò la sua condizione, non passò dalla Casta Guerriera a quella Sacerdotale, ma rimanendo Guerriero iniziò una Nuova Militanza. Rimanendo Guerriero riconobbe però un Centro, a Esso dedicò la Sua Arma, e intorno all’Axis Mundi ritrovato realizzò la Sua Nuova Vita. Da mille anni la Spada è là, miracolosamente saldata al suolo e alla pietra, Simbolo Universale ed esempio solidissimo; da mille anni i Cavalieri possono accostarvisi a pregare e meditare e, qualora ne fossero degni, idealmente riprenderLa per offrirsi, anche loro, al servizio del Signore degli Eserciti.

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