venerdì 25 novembre 2011

A MANI GIUNTE... E CON LA SPADA


Così priega il Cavaliere. Così si vede nelle più antiche pitture, così è posto il suo corpo quando l'anima lo lassa, così è scolpito ne' cofani dei sepolcri.
A mani giunte, a ricordare l'Unità e l'Assolutezza, la Giunzione Sacra del Masculino e del Feminino, la Gioia Miracolosa del Bene e del male cosmico, che trovano soluzione nell'Unico Bene metafisico, la "Mano Destra" e la "Mano Sinistra" dell'Onnipotente insieme per l'Unico Scopo e l'Unico Fine, ch'è pure Causa Prima. Puntano ita le mani del Cavaliere al Cielo, son volte in Alto, simulacro d'una Fiamma Accesa, quella dello Spirto.
E con la Spada, a riflettere, come sulla lama di Quella, la Luce e le Virtù Celesti, a rimembrar ch'egli medesimo, come Quella, null'altro è se non istrumento nelle Sue Mani; a meditar che dall'Assoluta Unità delle mani giunte, è generata, e giunge fin sulla terra, la Spada della Parola, ch'è il Verbo Eterno fattosi carne. Una Spada che divenne Croce, una Croce che divenne Spada.
Così come Galgano prega quinci il Cavaliere. Così come i Templari recita il Deus Pater Piissime. Così come Parcival recita nel Segreto preci c'ha imparato da Monaci Eremiti.
Così come ha insegnato il Cavalier di Loyola, s'inchina innanzi al Re Eterno, da suddito e soldato, Lo vede Incoronato e sul Suo Trono, chiede Grazia e Udienza, si offre al Suo Servizio, supplica Venia per le mancanze.
Prega così il Cavaliere della Tradizione. Sa che non v'è Salvezza se non al Servizio del Re dei Re e Signore dei Signori. Implora allora che quella Spada sia ben salda, ogniddì, tra le sue misere mani, giacché senza Essa, senza la Spada del Verbo, egli è totalmente indifeso e in balia de' feroci attacchi del nemico maligno; equalmente e similmente sa il Cavaliere che se l'Altissimo non tien fra i Palmi delle Sue Mani il Suo soldato, questi cadrà a terra e nella polvere.
Ma il Re Eterno conosce intimamente ogni Suo Milite, e non l'abbandona se questi Combatte con Valore e sine codardia e molto priega: gli donerà sicurissimamente e indubitabilmente la Vittoria, poiché non sarà in Fine altro Esercito Vittorioso, se non quello de' Cavalieri Oranti.

Nessun commento: