domenica 31 maggio 2009

VENI CREATOR SPIRITUS, HOSTEM REPELLAS LONGIUS!

Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo”.

Veni, creator Spiritus - mentes tuorum visita - imple superna gratia - quae tu creasti pecora.- Qui diceris Paraclitus, - donum Dei altissimi, - fons vivus, ignis, caritas - et spiritalis unctio.- Tu semptiformis munere, - dextrae Dei tu digitus, - tu rite promissum Patris - sermone ditans guttura. - Accende lumen sensibus, - infunde amorem cordibus, - infirma nostri corporis - virtute firmans perpeti. - Hostem repellas longius - pacemque dones protinus; - ductore sic te praevio - vitemus omne noxium. - Per te sciamus da Patrem, - noscamus atque Filium, - te utriusque Spiritum - credamus omni tempore. - Amen.

Pentecoste è senza dubbio alcuno una delle Ricorrenze più importanti per un Cavaliere. È il Dono dello Spirito, la Discesa del Fuoco. Un Fuoco che, in quel giorno, venne in piccole fiamme, ma tornerà come Universale Incendio. È per il Fuoco dello Spirito che il Guerriero si cimenta in imprese, difende la giustizia, soccorre gli oppressi. È a causa di Questo Fuoco ch’egli continua a combattere strenuamente e quotidianamente per la Verità, è per Questo che non sopporta la menzogna. La sua Spada riflette Quella medesima Fiamma. È la Fiamma che lo sprona alla rettitudine, alla virtù, al coraggio. È Questa Fiamma che vince il nemico, lo allontana, brucia le colpe, taglia lacci e catene. Non lui stesso.
È in questo giorno che i Cavalieri della Tavola Rotonda partivano per le loro avventure. È in questo giorno che si misero alla Ricerca del Santo Calice, e che “giurarono di non ricorrere mai alla violenza senza un giusto scopo, di non abbassarsi mai all’assassinio ed al tradimento. Giurarono sul loro onore di non negare mai misericordia a chi ne facesse richiesta, e di proteggere fanciulle, gentildonne e vedove, facendone valere i diritti senza mai sottoporle alla loro lussuria. E promisero di non battersi mai per una causa ingiusta o per vantaggi personali. Questo giuramento pronunciarono i cavalieri tutti della Tavola Rotonda, e ad ogni Pentecoste lo rinnovarono”.
Oggi è il giorno, come tutti gli altri, ma ancor più d’ogni altro, in cui il Cavaliere decide di cimentarsi in una particolare impresa, ad maiorem Dei Gloriam.
Così sia anche per noi oggi: in sella salga dunque ogni prode..!

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